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La piscina fuori terra rappresenta la soluzione ottimale per chi desidera realizzare una vasca con una spesa inferiore a quella interrata, ottenendo comunque un buon risultato.
Sono ideali, nei casi in cui non si sia proprietari dell'abitazione, quando non si sono ottenuti i permessi per una piscina interrata, quando lo spazio per l'ubicazione è limitato, oppure quando si voglia testare il proprio amore per l'acqua prima di una scelta più definitiva.
Un altro pregio delle piscine fuoriterra consiste nella semplicità di installazione e nel fatto che richiede semplici interventi sul terreno; le più semplici da installarsi sono sicuramente le autoportanti, per le quali la superficie deve essere piana, priva di sassi, liberata da radici e coperta da un letto di sabbia fine. Pertanto lo stesso proprietario, se dotato di buona manualità, può eseguire il montaggio seguendo le semplici istruzioni del kit di vendita. Leggermente più complesso il montaggio di quelle in legno o in acciaio/resina, per le quali è consigliabile la realizzazione di un basamento in cemento.
Le tipologie delle piscine fuori terra sono varie, a cominciare da quelle di gomma non autoportanti, alle autoportanti con tubolari in acciaio e telo in PVC, a quelle in sintesi di resina e lamiera in acciaio e addirittura in legno sempre impermeabilizzate internamente con telo in PVC.
In kit - La Piscina facile
Uno sguardo ai punti a sfavore e a favore di queste tipologie di vasche, cominciamo naturalmente da quelli a favore.
Ad incidere maggiormente sui costi di realizzazione di una piscina interrata è sicuramente la mano d'opera. L'idea della piscina prefabbricata in kit permette notevoli risparmi nei costi di installazione in quanto, come si è già detto può essere "installata da sé", senza alcun aiuto!!!, permette inoltre di risparmiare sulle spese di scavo, rinterro e ripristino del giardino. Sono piscine che arrivano dai paesi del Nord Europa e del Canada, dove la cultura del "fai da te" è molto radicata.
I pezzi da assemblare possono essere diversi (resina/acciaio, legno, tubolari acciaio/PVC) e di lunga durata; normalmente vengono forniti completi di schemi e spiegazioni che rendono, nella maggior parte dei casi, non necessario l'intervento di mano d'opera specializzata, poiché il montaggio è alla portata di chi si destreggia con il bricolage.
A questo punto è giusto dare un'occhiata anche alle note meno favorevoli.
Rispetto alle sorelle interrate hanno un impatto visivo più invadente e il telo in PVC, di rivestimento interno, è normalmente più sottile e non armato.
Interrare una piscina fuoriterra
Premesso che interrare completamente una piscina fuori terra resta un controsenso; per chi vuole ridurre l'impatto visivo può essere una buona soluzione interrarla parzialmente, ovviamente a seguito di apposito scavo. In questo caso però, i costi da sostenere sono più alti, anche se sempre inferiori a quelli delle piscine interrate.
E' assolutamente sconsigliabile interrare le piscine composte solo da telo e tubolari in acciaio, oppure quelle con strutture deboli, in quanto le pareti si potrebbero deteriorare ed il telo lacerarsi.
Le piscine che possono essere parzialmente interrate, usando cautela e consigli di un fornitore di lunga esperienza, sono quelle in lamiera di acciaio e resina o quelle in legno. Per le prime è necessario, prima di procedere al rinterro,creare una protezione in legno e/o laterizio per le pareti. Le seconde, essendo progettate con legno normalmente trattato in autoclave , necessitano di una protezione inferiore, infatti la parte di struttura da interrare può essere protetta unicamente da un giro di carta catramata e procedere in entrambi i casi al rinterro. In entrambi i casi è fortemente raccomandato procedere al rinterro con materiale inerte (ghiaia tonda, sabbia o sabbione di cava ecc.).
Lo scavo del terreno può oscillare dai 20 cm ai 60/80 cm di profondità, oppure, seppur non consigliato uguale all'altezza della vasca, naturalmente lasciando sempre in esterno il bordo perimetrale. Lo scavo deve essere più largo della dimensione della vasca. Successivamente è consigliabile effettuare, sul fondo dello scavo, un getto in calcestruzzo, livellato, di 10 cm di spessore con maglia elettrosaldata, lisciato ad intonaco civile.
Tutto questo deve essere comunque eseguito con competenza e se non si è del mestiere, è meglio rivolgersi a ditte specializzate per una consulenza o ancor meglio per l'esecuzione dei lavori stessi.
Un altro sistema per integrare al meglio la struttura con l'ambiente circostante è quello ad esempio di sfruttare al meglio un declivio naturale del terreno o addossandola ad una costruzione preesistente o appositamente realizzata (esempio in tavole di legno e ponteggio), schermando l'insieme con piante ed arbusti.
Per maggiori informazioni visita il negozio online
Sono ideali, nei casi in cui non si sia proprietari dell'abitazione, quando non si sono ottenuti i permessi per una piscina interrata, quando lo spazio per l'ubicazione è limitato, oppure quando si voglia testare il proprio amore per l'acqua prima di una scelta più definitiva.
Un altro pregio delle piscine fuoriterra consiste nella semplicità di installazione e nel fatto che richiede semplici interventi sul terreno; le più semplici da installarsi sono sicuramente le autoportanti, per le quali la superficie deve essere piana, priva di sassi, liberata da radici e coperta da un letto di sabbia fine. Pertanto lo stesso proprietario, se dotato di buona manualità, può eseguire il montaggio seguendo le semplici istruzioni del kit di vendita. Leggermente più complesso il montaggio di quelle in legno o in acciaio/resina, per le quali è consigliabile la realizzazione di un basamento in cemento.
Le tipologie delle piscine fuori terra sono varie, a cominciare da quelle di gomma non autoportanti, alle autoportanti con tubolari in acciaio e telo in PVC, a quelle in sintesi di resina e lamiera in acciaio e addirittura in legno sempre impermeabilizzate internamente con telo in PVC.
In kit - La Piscina facile
Uno sguardo ai punti a sfavore e a favore di queste tipologie di vasche, cominciamo naturalmente da quelli a favore.
Ad incidere maggiormente sui costi di realizzazione di una piscina interrata è sicuramente la mano d'opera. L'idea della piscina prefabbricata in kit permette notevoli risparmi nei costi di installazione in quanto, come si è già detto può essere "installata da sé", senza alcun aiuto!!!, permette inoltre di risparmiare sulle spese di scavo, rinterro e ripristino del giardino. Sono piscine che arrivano dai paesi del Nord Europa e del Canada, dove la cultura del "fai da te" è molto radicata.
I pezzi da assemblare possono essere diversi (resina/acciaio, legno, tubolari acciaio/PVC) e di lunga durata; normalmente vengono forniti completi di schemi e spiegazioni che rendono, nella maggior parte dei casi, non necessario l'intervento di mano d'opera specializzata, poiché il montaggio è alla portata di chi si destreggia con il bricolage.
A questo punto è giusto dare un'occhiata anche alle note meno favorevoli.
Rispetto alle sorelle interrate hanno un impatto visivo più invadente e il telo in PVC, di rivestimento interno, è normalmente più sottile e non armato.
Interrare una piscina fuoriterra
Premesso che interrare completamente una piscina fuori terra resta un controsenso; per chi vuole ridurre l'impatto visivo può essere una buona soluzione interrarla parzialmente, ovviamente a seguito di apposito scavo. In questo caso però, i costi da sostenere sono più alti, anche se sempre inferiori a quelli delle piscine interrate.
E' assolutamente sconsigliabile interrare le piscine composte solo da telo e tubolari in acciaio, oppure quelle con strutture deboli, in quanto le pareti si potrebbero deteriorare ed il telo lacerarsi.
Le piscine che possono essere parzialmente interrate, usando cautela e consigli di un fornitore di lunga esperienza, sono quelle in lamiera di acciaio e resina o quelle in legno. Per le prime è necessario, prima di procedere al rinterro,creare una protezione in legno e/o laterizio per le pareti. Le seconde, essendo progettate con legno normalmente trattato in autoclave , necessitano di una protezione inferiore, infatti la parte di struttura da interrare può essere protetta unicamente da un giro di carta catramata e procedere in entrambi i casi al rinterro. In entrambi i casi è fortemente raccomandato procedere al rinterro con materiale inerte (ghiaia tonda, sabbia o sabbione di cava ecc.).
Lo scavo del terreno può oscillare dai 20 cm ai 60/80 cm di profondità, oppure, seppur non consigliato uguale all'altezza della vasca, naturalmente lasciando sempre in esterno il bordo perimetrale. Lo scavo deve essere più largo della dimensione della vasca. Successivamente è consigliabile effettuare, sul fondo dello scavo, un getto in calcestruzzo, livellato, di 10 cm di spessore con maglia elettrosaldata, lisciato ad intonaco civile.
Tutto questo deve essere comunque eseguito con competenza e se non si è del mestiere, è meglio rivolgersi a ditte specializzate per una consulenza o ancor meglio per l'esecuzione dei lavori stessi.
Un altro sistema per integrare al meglio la struttura con l'ambiente circostante è quello ad esempio di sfruttare al meglio un declivio naturale del terreno o addossandola ad una costruzione preesistente o appositamente realizzata (esempio in tavole di legno e ponteggio), schermando l'insieme con piante ed arbusti.
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